Bella stagione, vita all’aria aperta, un giardino: ed è subito voglia di distendersi su un prato.
Un manto erboso sano rende più attraente qualsiasi spazio verde ma, con le temperature estive in aumento e la conseguente siccità, il prato a scopo ornamentale è sempre più un miraggio e soprattutto risulta ben poco sostenibile in termini idrici e di manutenzione.
Per essere bello e rigoglioso, il prato richiede infatti un continuo apporto di acqua e molto lavoro durante quasi tutto l’arco dell’anno. A partire dal taglio, che nel periodo primaverile deve essere effettuato con frequenza; è poi importante il controllo delle infestanti, la risemina delle parti danneggiate, la rimozione del feltro e la concimazione. Sono solo alcune tra le operazioni necessarie che possono dissuadere anche i giardinieri più zelanti. Ma per fortuna esistono alternative più facili e sostenibili.
Le Xerofile, le più resistenti
Nell’ottica di creare un prato che necessita di poche operazioni e che è in grado di adattarsi alle nuove esigenze climatiche, si possono utilizzare specie Xerofile, capaci di resistere alla scarsezza o alla mancanza di acqua, di reggere il calpestio, di permettere di risparmiare sull'irrigazione e sulla manutenzione.
Alcune simulano il classico manto d'erba, come per esempio Zoysia tenuifolia, nota come erba coreana: crea un soffice tappeto erboso denso e compatto, è resistente alla siccità e richiede poca manutenzione. Circa due tagli all'anno possono bastare, la pianta andrà a riposo nel periodo invernale mutando l'aspetto.
Altre sono di natura tappezzante, in grado di coprire con efficacia l'area da destinare al prato come Frankenia laevis, Lippia nodiflora, Verbena hybrida e Achillea crithmifolia: richiedono di essere coltivate in pieno sole e lo sviluppo in altezza è minimo, così da non avere necessità di essere tagliate.
Come fare
La manutenzione di un prato da dry garden è più contenuta rispetto a quella necessaria al manto tradizionale, le piante cresceranno in situazione molto naturale con la conseguenza che saranno più robuste e meno dipendenti da interventi dell'uomo.
Il periodo giusto per realizzare il prato è a primavera oppure a inizio autunno. Le piante sono solitamente disponibili in zolle. Dovrà essere eseguita una prima lavorazione profonda del terreno nel sito d’impianto che, oltre a decompattarne la struttura, farà sì che le radici delle piante messe a dimora possano svilupparsi in profondità, per reperire acqua nei periodi più siccitosi.
Si piantano le zolle a una distanza di circa 10/15 centimetri tra loro. Occorre irrigare solo per il primo periodo, in caso di siccità. In territori particolarmente aridi si può tuttavia intervenire con una subirrigazione efficiente,
che prevede l'uso di ala gocciolante localizzata interrata a 15 cm, che permette agli apparati radicali di crescere in profondità.